Com’è andato il mercato immobiliare in Veneto e in particolare a Verona nell’ultimo anno di pandemia?
Prima di presentare e analizzare i dati dell’andamento del mercato immobiliare di Verona e provincia, è importante ricordare che la città e la provincia scaligera hanno rappresentato, lo scorso anno, la seconda realtà, dopo Venezia, per numero di operazioni complessive, con una quota complessiva del 19,9% rispetto al 20.3% del nostro capoluogo di regione (terza rimane Padova con il 18,4%).
L’ultimo anno, non serve sottolinearlo, è stato complesso per molti settori e per quello immobiliare non è stato diverso. Dopo un anno in questa situazione e visti i cambiamenti raggiunti grazie al piano vaccinale, possiamo trarre alcune conclusioni su come sono andate realmente le cose, a discapito di tutte le previsioni fatte.
Rapporto immobiliare 2021 in Italia
Le caratteristiche richieste alle abitazioni iniziano a modificarsi con la ricerca di immobili dotati di spazi esterni e spazi più ampi.
Contro tutti i pessimistici pronostici ipotizzati sull’avvento del Covid-19 sul mercato immobiliare, il mercato immobiliare italiano si è rivelato più solido del previsto e soprattutto resiliente rispetto le crisi economiche.
I dati raccolti sul mercato residenziale evidenziano un calo di solo il 7,7% rispetto al 2019, con un totale di 557.926 transazioni effettuate contro le 604.168 del 2019.
Considerando il comprensibilissimo calo causato dai due mesi inattività totale, che per esempio hanno portato a chi cercava casa di non poter terminare le varie attività di transazione, le variazioni emerse sono, in fin dei conti, contenute se consideriamo l’impatto del virus a livello generale.
Il report dell’Agenzia delle Entrate non entra nel merito delle variazioni registrate sui valori immobiliari: i cali che si sono registrati per il settore residenziale sono stati contenuti nei capoluoghi di provincia e vicinanze, al contrario delle periferie.
Sostanzialmente, però, le variazioni generali dei valori sono state minime, confermando ancora una volta la solidità del mercato immobiliare Italiano.
Rapporto immobiliare in Veneto
Il mercato residenziale del Veneto, durante lo scorso anno, ha rappresentato circa il 10% (il 9,49%) dell’intero mercato immobiliare italiano, per numero complessivo di compravendite. Nella provincia di Verona vi è stato una calo complessivo del -7,6% pari a 10.626 operazioni nell’intera area veronese, rappresentando il primo segno negativo dopo sei anni di andamento positivo. Verona capoluogo ha fatto registrare un calo più marcato pari al -11,8% ovvero 2.943 contro le 3.334 compravendite dell’anno precedente, dato peggiore del valore medio nazionale pari al -7,7%.
All’interno della zona considerata dall’OMI, il primato di operazioni registrate nel 2020 è detenuto egualmente dai quartieri: Porta Nuova, Borgo Milano, Navigatori, Saval, Stadio. I quartieri Borgo Venezia, Biondella hanno ottenuto 315 compravendite per zona mentre a totalizzare il peggiore risultato, anche nel 2020, è stato il Territorio Rurale ad Est, con 11 operazioni. Interessante è la forte diminuzione di compravendite registrate nella zona del quartiere di Veronetta, che ha totalizzato un -28,6% rispetto al 2019.
A livello di quotazioni medie espresse in euro al metro quadrato, nei vari quartieri di Verona, i prezzi hanno registrato: un lieve ribasso dal 2019; una lieve ripresa del +2,5 nel centro città. Da segnalare la riduzione del -5,1% delle quotazioni registrate nei quartieri di Chievo, Saval, Borgo Milano, Borgo Nuovo e San Massimo.
La macroarea dove si sono registrate il maggior numero di operazioni nel 2020 è stata la bassa veronese, come lo scorso anno, con una quota del 22,2%, quindi 2.359 compravendite, con la quotazione media di 937 euro al metro quadrato.
La zona del lago di Garda rimane la zona dove si registrano i prezzi medi più alti dell’intero territorio provinciale veronese relativamente alle quotazioni medie con 2.319 euro al metro quadrato, valore in crescita rispetto al 2019 del +0,2%. Infine in merito al numero di operazioni effettuate nell’intera nostra provincia, quasi tutte le microaree hanno subito importanti battute d’arresto.
Quindi
Il 2020, con la pandemia e la chiusura forzata in casa, ha portato ad una maggiore consapevolezza della propria abitazione, con la conseguenza che subito dopo la fine del lockdown la richiesta di abitazioni sarà ed è in ripresa.
In questi mesi vivremo il BOOM post- pandemia con un forte rimbalzo economico in tutti i settori.
In generale in Italia, mentre i tempi di vendita iniziano ad aumentare lentamente, i prezzi subiscono una battuta d’arresto a parte Milano, Verona e Bari che continuano a segnare ancora una lieve ripresa dei valori.
Lo scenario peggiore è che lo sblocco dei licenziamenti implichi un effetto a catena sull’economia, ma a remare contro questa possibilità, a salvaguardia della ripresa, ci sono le manovre messe in atto dal governo. Per esempio, il bonus 110% ha dato un’ottima spinta al settore, i valori delle materie prime sono schizzati alle stelle e le previsioni parlano di aumenti del PIL oltre le previsioni.
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