L’emergenza sanitaria da coronavirus sta cambiando la casa: ma come?
«Non dico che sia avvenuto inaspettatamente, ma è sorprendente nel senso che la risposta sta avvenendo più velocemente di quanto avremmo potuto aspettarci».
La cosa certa di questo cambiamento è, quindi, che sta avvenendo in modo rapido.
Quelle sopra riportate sono le parole Kermit Baker, capo economista dell’American Institute of Architects e ricercatore presso l’Harvard Joint Center for Housing Studies, in una recente intervista rilasciata al New York Times.
È ormai chiaro che le conseguenze della pandemia non si rifletteranno unicamente a grandi linee, ma che contrariamente andranno ad intaccare tutti gli aspetti della vita delle persone, comprendendo (logicamente) i dettagli e gli elementi chiave del vivere e dell’arredare casa.
Tutti i più piccoli dettagli verranno, e sono già statti parzialmente, riconsiderati.
Il mondo dell’interior design ha già, quindi, reagito cambiando e ridefinendo molti elementi: dai prezzi alla strategia di comunicazione, dalle tendenze alle proposte, fino alla progettazione degli spazi.
L’isolamento forzato che tutto il mondo, prima o dopo, ha vissuto ha dimostrato chiaramente quanto gli ambienti possano influenzare l’umore, il benessere e il modo di vivere e di lavorare del singolo.
Da questo momento storico in poi, tutti i luoghi, pubblici o privati che siano, dovranno essere ripensati e riprogettai nell’ottica primaria della sicurezza personale.
La pandemia da Coronavirus sta, quindi, plasmando anche la strutturazione ambientale delle nostre case: modifica le configurazioni degli spazi e sposta le tendenze estetiche verso la ricerca di un nuovo minimalismo.
Nell’articolo di Forbes dedicato a questo argomento, l’architetto d’interni Stanley Sun (uno dei fondatori di Mason Studio) parla dell’impatto del coronavirus sul modo di progettare gli spazi.
Cos’è cambiato durante il lockdown?
L’interior design è influenzato dalle tendenze, dalle mode, dagli stili di vita e, in generale, dalle peculiarità della società in cui è immerso.
Ogni nuovo bisogno scatena e implica nuove necessità: l’interior design si deve adattare rispondendo e accogliendo tali richieste e opportunità. Dovranno essere risolte, quindi, le nuove necessità quotidiane.
Le occorrenze principalmente avvertite durante questi difficili mesi sono state: la cura di se, l’attenzione alla pulizia, il distanziamento sociale e l’allestimento di un “ufficio” casalingo.
Questi bisogni sono stati analizzati ma dovranno continuare ad esserlo nel futuro e anche molto a fondo: saranno la base sostanziale del cambiamento delle prossime ideazioni delle case e degli ambienti sociali.
- Cura e benessere personale
Le abitazioni devono essere in grado di soddisfare il benessere fisico e mentale del singolo individuo offrendo, ad esempio, più luce e più spazi verdi, ma anche la possibilità di un accesso più immediato alla rete di servizi (che porterà a dilatare il senso dello spazio di casa anche agli immediati dintorni della residenza).
- Divisione netta tra interno ed esterno
Architetti e designer sono chiamati al difficile compito di ridisegnare l’ambiente casalingo offrendo luoghi di “decontaminazione” in cui lasciare gli oggetti maggiormente esposti all’esterno, in modo da non compromettere le zone “pulite” all’interno della casa.
- Distanziare in sicurezza gli spazi privati comuni
Gli ambienti privati comuni (come quelli pubblici) necessitano e necessiteranno di barriere sociali per tenere le persone in sicurezza.
Questi spazi dovranno essere riprogettati in modo che i soggetti possano separarsi gli uni dagli altri in modo naturale e sicuro. Le divisioni dovranno essere, infatti, percepite come vere e proprie zone di comfort negli ambienti sociali e non come forzature o barriere.
2. Realizzare l’ufficio in casa
L’interior design si dovrà concentrare anche sul realizzare degli ambienti pensati come veri e proprio uffici in casa, con tutte le comodità e le attenzioni per la sicurezza.
Non si potranno più adattare gli spazi “così come viene”, ma dovranno essere pensati proprio per svolgere la specifica attività lavorativa, allestiti per riconsiderare in modo significativo l’ambiente e renderlo più funzionale ad ospitare, in modo permanente, tutti gli elementi necessari al lavoro.
Sarà sicuramente una sfida per i progettisti, specialmente quando si troveranno di fronte ad abitazioni molto piccole, ma l’interior design riuscirà, anche con creatività, a trovare soluzioni alternative.
Alla ricerca di ambienti polifunzionali: le aree maggiormente modificate durante la pandemia
Il report “Life at Home” di Ikea rende chiara la necessità di stanze multifunzionali e fluide.
Per ovviare a tutte le necessità degli ultimi mesi, le case sono state, infatti, modificate al fine di ricreare e ottenere ambienti polifunzionali. Il design è andato a semplificarsi grazie ad arredamenti minimalisti, basati su forme semplici, lineari e in grado di offrire duplici funzioni.
Si sono andati a strutturare, così, ambienti e luoghi luminosi, spaziosi e, fondamentale, facilmente igienizzabili.
Alcune aree, rispetto ad altre, sono state maggiore oggetto di riconsiderazione.
- Ingresso
Forse troppo sottovalutato prima, l’ingresso si è trasformato in una zona filtro, iniziando a ricevere sempre maggiore attenzione. È diventato, infatti, la zona della casa in cui lasciare a “decontaminarsi” tutto ciò che arriva da fuori: scarpe, cappotti, borse, ombrelli…
La pandemia da Covid-19 ha considerevolmente aumentato la consapevolezza della necessaria divisione tra “dentro” e “fuori”: è (sempre e non solo per il coronavirus) buona abitudine tenere separati interno ed esterno (rispetto alla casa), preservando l’abitazione da potenziali virus.
Pochi sanno che per anni le case sono state provviste di un tinello, scomparso dagli anni ’80 in poi. Ad oggi quest’area "extra” cambia veste e si propone per un nuovo utilizzo: una piccola area d’ingresso che offre tutto il necessario, come il guardaroba e la scarpiera.
- Sala e cucina
Prima della pandemia, le zone living erano per eccellenza i luoghi della condivisione e della socializzazione, ma a seguito dell’emergenza sanitaria si sono dovuti trasformare considerevolmente, probabilmente più di tutti gli altri.
Un’altra grande necessità che si è imposta in questi mesi è, infatti, legata allo spazio per l’ufficio e per la scuola. È stato necessario ricreare un ambiente multifunzionale in grado di trasformarsi in aree per lo smart working, il telelavoro e la DaD e, magari, anche per dedicarsi ad un hobby, così da staccare un po’.
In modo crescente, le stanze della casa, e in generale di un immobile, devono prestarsi a più usi e funzioni.
Sempre più videoconferenze e “call” di lavoro richiedevano, richiedono e richiederanno spazi ed ambienti con caratteristiche essenziali: una buona acustica per un audio il più chiaro possibile; una luce che consenta di avere una luminosità adeguata per le video conferenze; un ambiente con tonalità di colore in grado di donare comfort e serenità durante la scuola e il lavoro.
Da postazione per il burraco o spazio quotidiano per il pagamento delle bollette, la zona sala-cucina è cambiata diventando un vero e proprio ufficio domestico con ampie superfici di lavoro, sedute ergonomiche e spazi di archiviazione.
Per tutte queste esigenze son cambiati proprio gli arredi, sempre più versatili e funzionali. Per esempio:
- Accessori ben studiati: luce integrata, ricarica USB e le strutture per il passaggio dei cavi (per evitare che siano d’intralcio).
- Scrivanie ampie ma riutilizzabili: molto apprezzate sono state quelle con apertura a ribalta, poiché funzionali e in grado di offrire più spazio libero nella stanza.
- Barriere naturali per delimitare gli spazi di lavoro dal resto della casa, influendo positivamente sul comfort psicofisico.
- Aree esterne: balconi, terrazzi e giardini
Le zone Green sono diventate essenziali per poter trascorrere qualche ora all’aria aperta in tranquillità e senza dover pensare a restrizioni, mascherine, distanziamento.
Specialmente durante il lockdown di questa primavera, è stata riscoperta la grandissima importanza di possedere un giardino o un terrazzo, uno spazio privato che potesse fungere da connessione tra interno ed esterno.
Gli spazi green, prima sottovalutati, si trasformano quindi nel modo migliore per prendere boccate di aria fresca e godersi un po’ di sole, nel pieno rispetto delle restrizioni.
Non solo però aree esterne, ma anche elementi verdi all’interno delle abitazioni sono diventati soggetti protagonisti delle nostre giornate (e lo saranno in futuro). Aggiungere al proprio soggiorno piante, come per esempio un piccolo orto verticale (per coltivare spezie e ortaggi da usare in cucina), oltre ad abbellire qualsiasi ambiente, fungono anche da sano passatempo per tutta la famiglia.
Oltreoceano c'è chi ha provato a fare il punto su quanto, e come, sono cambiate le necessità delle case
L’American Institute of Architects ha svolto il suo annuale sondaggio sulle tendenze dell’interior design: quest’anno ha chiesto a 425 studi di architettura americani di indicare se le richieste per determinati tipi di camere e prodotti sono in aumento, in diminuzione o stabili.
La risposta alla pandemia è avvenuta più velocemente di quanto ci saremmo potuti aspettare:
• secondo il 68% degli intervistati c’è stato un aumento nelle richieste di home office;
- il 33% ha segnalato una ricerca di maggiore luminosità attraverso balconi, solarium, portici o verande.
Aumentano anche le stanze per lo yoga e l’home fitness, attività che nel 2019 non era quasi prevista. L’aumento di richieste è quasi certamente spinto dalla lunga chiusura di spazi come palestre e piscine, ma per ovviare al nuovo stile di vita sedentario imposto dalla pandemia.
Tra i prodotti per la casa più richiesti ci sono i sistemi di purificazione dell’aria, segnalati in aumento dal 39% degli intervistati contro il 25% dello scorso anno. Questo trend sicuramente è causato dalla pandemia ma anche da una maggior coscienza rispetto ai danni provocati da smog e inquinamento.
Conclusioni
Abbiamo, quindi, visto in che modo si è trasformata e come continuerà a trasformarsi la pianificazione degli spazi di casa, nel rispetto delle nuove necessità.
Un consiglio finale: cercare di ottimizzare al meglio gli spazi che si hanno a disposizione.
Sarebbe perfetto riuscire a sfruttare il terrazzo per ricreare un living en plein air: un angolo con sedute diverse per poter pranzare, lavorare e rilassarsi all’esterno. L’ideale sarebbe, ovviamente, ricorrere a materiali di recupero, arredi personalizzati e su misura, in linea con le specifiche esigenze.